David Vanoli nasce a Milano nell'agosto del 1980 e fin dalla prima infanzia sviluppa un'innata creatività, che lo porta alla consapevolezza che il "creare" è lo strumento fondamentale per lo sviluppo umano.
Con l'ausilio della sua prima videocamera trasforma in immagine le storie che animano la sua fantasia di bambino ed utilizza il gioco per arricchire la sua immaginazione e capacità di osservazione: per David rimanere al buio era stimolo per materializzare colori e forme, la notte gli aerei diventavano scope da strega e i ruderi luoghi di esplorazione.
Durante l'adolescenza si avvicina alla grafica, intuendo che computer e software potevano essere utili anche per fini artistici.
Lavora, infatti, come grafico presso uno studio di fotografia. Qui entra in contatto con un nuovo linguaggio; attraversando la camera oscura, il passo è breve, impugna la macchina fotografica!
Dal 2002 David lavora con grandi nomi del settore come Francesco Jodice, Sandro Sciacca ed Edoardo Romagnoli. In questi anni ha affinato la tecnica fotografica e delineato una propria struttura d'immagine, impegnandosi in una ricerca in continua evoluzione.
Con i colori che offre la natura e con l'utilizzo del mezzo fotografico nascono i "Pigmenti", forme astratte che attraverso manipolazioni creano stimoli emotivi per chi li guarda.
LE OPERE
La composizione dell’immagine è determinata dal movimento che David Vanoli dà alla macchina fotografica nel momento dello scatto. In questo momento la macchina fotografica diventa pennello e il movimento pittura. Il suo intervento creativo sta, poi, nella scelta dei pigmenti, della luce, del taglio e del formato dell'immagine.
Quando le "pennellate" della macchina fotografica si costituiscono in forma, l'artista opera, con l'ausilio delle sue conoscenze grafiche, delle sovrapposizioni e in alcuni casi delle operazioni di viraggio, finché il "caso" produce un'immagine con una propria autonomia estetica, tanto da essere opera.
Il risultato è una stampa su tela di forme casuali, più o meno ripetitive che nella finalità dell'artista sono da un lato metafore di emozioni e stati d'animo propri e dall'altro veicolo per stimolare la nascita degli stessi nel fruitore dell’ opera.
LE OPERE
La composizione dell’immagine è determinata dal movimento che David Vanoli dà alla macchina fotografica nel momento dello scatto. In questo momento la macchina fotografica diventa pennello e il movimento pittura. Il suo intervento creativo sta, poi, nella scelta dei pigmenti, della luce, del taglio e del formato dell'immagine.
Quando le "pennellate" della macchina fotografica si costituiscono in forma, l'artista opera, con l'ausilio delle sue conoscenze grafiche, delle sovrapposizioni e in alcuni casi delle operazioni di viraggio, finché il "caso" produce un'immagine con una propria autonomia estetica, tanto da essere opera.
Il risultato è una stampa su tela di forme casuali, più o meno ripetitive che nella finalità dell'artista sono da un lato metafore di emozioni e stati d'animo propri e dall'altro veicolo per stimolare la nascita degli stessi nel fruitore dell’ opera.